Atti dell'Accademia degli Informi

 


                                             




La sera del 14 Giugno 1957 nasce l'Accademia degli Informi: libera, gratuita, indefinita e senza sede, senza statuti né corpo accademico; suo capo conclamato è Antonio Delfini, Cancelliere Generale Gaio Fratini. Tutte le delibere dell'A. d. I . sono pubblicate in esclusiva su " il Caffè".


Cronache degli informi

“Il Caffè”, 7-8, 1959


ANTEFATTO

Ernesto ha commesso un reato, viene chiamato davanti ai giudici, ma i giudici non ci sono. Tutto solo col proprio peccato, il peccato divenuto intollerabile. Ernesto sceglie una professione. L’errore involontario, sottratto al giudizio, diviene un vizio segreto e abituale. Scrivere! Un popolo di scrittori, che si riunisce tre volte al giorno – Guardami, guardami! – Tutti si guardano a turno dentro l’intimità. Così nascono le società letterarie: dapprima al lume di candela, poi alla luce del flash e del riflettore. Così nasce la letteratura industriale, minuti piacerI organizzati, vizi segreti messi in commercio, i piccoli peccati a tariffa. Infatti nell’ex casa chiusa delle lettere cominciano favolosi guadagni. Sull’utilitario e sul concreto è avvenuta l’assunzione civile e sociale. Ma il peccato organizzato ha perduto ogni sapore, tutto rischia di essere sapore, un patullare retribuito.

P.O.M.

NASCE l’Accademia degli Informi. Antonio Delfini ne è il capo conclamato. L’Accademia non ha sede, non ha statuti, non ha corpo accademico. E’ libera, gratuita, indefinita. E’ possibile soltanto esserNe espulsi. I suoi canoni non consentono di individuare la perfezione della perfezione, ma soltanto di indicare e infamare la perfezione dell’errore: venalità, futilità, utilitarismo, opportunismo, immodestia, sicumera e altre virtù prettamente letterarie. In questa temperie di glorie fabbricate dal mattino alla sera, di professionismo dei neonati, di quotazione mercantile delle idee ricevute, il fine abbastanza settario dell’Accademia mira a restituire al caos il peccato originario della poesia. Vedremo, col tempo, che questa sveglia sarà la vera Vanoni delle lettere, la denuncia dei redditi dell’ingegno. All’ombra del ferraiolo nero del duca di Modena, l’intellettuale italiano si confesserà, farà atto di contrizione e si monderà dei propri peccati di gola e d’avarizia, lasciando ai trafficanti di valute, agli speculatori di aree e ai generici del cinema il conto dei profitti e delle perdite.


NOTIZIE

Il CAFFE’ si è assicurato l’esclusiva di pubblicarNe le deliberazioni, carpite origliando alla porta del padre putativo della Basca, carpendo i suoi colloqui col cancelliere generale, il poeta Gaio Fratini. Il luogo era oscuro ed incerto, ma il nostro inviato è stato guidato alla luce un po’ fioca del fanalino della Battimonda, e dal pianto della Rosina perduta; cosicché ha potuto registrare e mettere a verbale i primi decreti accademici, che qui diciamo un poco alla rinfusa, in attesa di poter sottoporre ai nostri privilegiati lettori l’epifonema o discours de réception del presidente.



GALIMATIAS ACCADEMICI                                                                                                                                                                                  Preghiera propiziatoria

“A lungo sono stato operaio ebanista 

in via Campo Marzio, parrocchia dei Santi.

Mia moglie era allora una brava modista,

e in casa eravamo di tutto abbondanti.-

Nelle più chiare domeniche di maggio

sfoggiavamo i nostri bei vestimenti

e andavamo a vedere lo scervellaggio…”

A.JARRY, La chanson du decervelage.


DELIBERE

*Sospensione della licenza d’importazione della rivista francese Parler per aver dichiarato che Pour l’Italie di J.- F. Revel “ merite quelque rumeur encore”; e per aver osato chiedere a Carlo Cassola -a proposito de Il soldato- “s’il n’a pas été influencé par les romans français contemporains”.

*Deflorazione settimanale anzi perpetua de La Fiera Letteraria, sulla quale l’Accademia degli Informi ha presentato un suo Libro Bianco al M. Rev. Parroco di Santa Croce in Gerusalemme.

* Premio di cento fiorini d’argento a Elio Vittorini per la sua scoperta di un nuovo territorio letterario da assegnare all’emigrazione dell’ormai sovrabbondante popolazione dei narratori italiani: che quindi d’ora in avanti, in base a regolare domanda indirizzata a Il Menabò, potranno essere avviati ad esplorare le zone della mimica popolare -e a tradurre in parole il significato metaforico dei gesti, degli sguardi, delle pause, dei toni, dei ritmi di voce eccetera-. Stanziamento di trenta gettoni d’oro per il finanziamento di detti massicci trasferimenti, previo breve esame di grammatica italiana a cui i candidati saranno sottoposti a cura di una commissione capeggiata dal Nostro Signor Presidente A. D. che, come dice il Mastronardi di Vigevano, gli spiegherà la rava e la fava.

* Istituzione del registro del Do Ut Des, in cui verranno annotati gli scambi di favori messi in atto tra letterati e letterate, critici poeti e poeti critici; e approvazione della Tabella Universale dei Pedaggi Spirituali, in corso di studio presso la Cancelleria dell’Accademia.

* Deplorazione -con relativa condanna ad un soggiorno in un ostello della gioventù- al romanziere Goffredo Parise, per aver osato scendere – durante le sue permanenze a Roma – all’hotel Hassler. All’hotel Hassler si sale, non si scende.

* Encomio allo scrittore Augusto Frassineti per aver mantenuto il sorriso sulle labbra la sera del premio Strega, autenticando in tal modo la inequivocabile paternità dei celebri misteri dei ministeri.

  • Corresponsione di mille ducati d’oro al critico di attualità letteraria Signor ***, in cambio dell’avvenuta cessione all’Accademia degli Informi di 1282 frontespizi di romanzi e di raccolte di poesia, autografati dagli aa, con dediche adulatorie, da servire a tutti gli effetti.


* Richiamo all’ordine trasmesso con raccomandata urgente R.R. alla casa editrice romana “Edizioni Moderne” e alla non meglio identificata rivista “Letture d’oggi” -che non discende neppure per vie laterali da “Léttere d’oggi”- per aver bandito un premio di narrativa suffragandolo con una commissione esaminatrice la quale -a quanto asserito- sarebbe così composta:

A- L. Bartolini, A. Bertolucci, P. Chiara, P. Citati, N. Gallo, C.Garboli, V. Pandolfi, N.Sapegno;

B- Cesarino Branduani, Gianni Garzotto, Paolo Rossi;

C-  A. Asor Rosa, F. Boneschi, P. Calandra, Nanni Canesi, A. Consiglio, D. Lattanzio;

D- E. A. Mario, Liliana Scalero, Ada Supino, Lina Torti Alberti e Flora Volpini.


  • Invito perentorio agli scrittori elencati in A- di cui al paragrafo precedente a precisare le ragioni che li abbiano indotti a questo connubio o pot-pourri.


  • Diffida agli eventuali concorrenti al premio suddetto ad aderire all’invito di cui al bando di concorso, secondo cui “sono consigliati ad abbonarsi e a collaborare al mensile “Letture d’oggi” -annuo L. 800, sostenit. L. 2000-.


* Condanna ad un ammenda -consistente nel compilare in carta bollata da L. 100 l’inventario esatto, in base agli stili e alle epoche dei  mobili, suppellettili ecc. della celebre “Casa della vita” di via Giulia- dello scrittore del Babuino Ugo Moretti,  per aver egli dichiarato in pubblico, nei giorni del premio Strega: <>.

* Sospensione a tempo indeterminato dell’industriale Calì, mecenate, per aver sollecitato ed ottenuto -al premio letterario Villa San Giovanni da lui patrocinato e potenziato- l’intervento e il discorso di un noto ministro degli esteri. Proverbio calabrese: “ Politica e cultura – da Reggio ad Altamura – han diversa natura”. Proverbio della Sila: “ Revenons à nos moutons ”.

* Encomio solenne al vero scrittore Ennio Flaiano, per la sua ferma, spontanea e dichiarata decisione di farsi fuori da un importante premio letterario marchigiano in cui era stato avviato, ad iniziativa della giuria, alla vittoria finale, precisando che egli non considera tanto professionistica la propria attività di narratore da indurlo a partecipare a gare, competizioni, salti della quaglia, svolte a sinistra e circolazione a senso unico.

  • Ordine al Cancelliere al Triumvirato degli Esecutori di Giustizia della Accademia degli Informi di organizzare le onoranze a porte chiuse in occasione dell’insediamento autunnale degli accademici preposti Tommaso Landolfi, Italo Cremona, Mario Tobino, Paolo Pavolini, Manlio Cancogni, Ornella Sobrero, Italo Calvino, Giuseppe Raimondi, Elémire Zolla, Alberto Arbasino, Andrea Zanzotto, Enrico Emanuelli, Beppe Fenoglio, Mario Pomilio, Francesco Leonetti, Alfredo Mezio, Eraldo Miscia, Nelo Risi, Leonardo Sciascia, Carlo Montella, Ennio Flaiano, Tonino Guerra, Vanni Scheiwiller, Niccolò Gallo, Giulia Massari, Camillo Sbarbaro, Romeo G. Giardini. Convocazione del Consiglio Accademico a Viareggio per la fine d’agosto al fine di scrutare in loco il comportamento della letteratura indigena e di deliberare le nuove immatricolazioni et esclusioni.


DIFFIDA ALL’ATTIVISMO

AVVERTIMENTO agli scrittori laureati e ai profitenti, agli arrivati e ai novizi: perché scrivere?  La canizie arriverà presto, e a voi preme giungere alla scadenza con una folta bibliografia. Ma sarà quella a darvi il colpo di grazia. Osservate i nonnini, sommersi dal loro stesso repertorio, contraddetti o annullati da un patrimonio che gli anni hanno rapidamente congelato. <>. In ogni caso, per diventare scrittore bisogna scrivere. Ma attenzione a non confondere questo momento di sondaggio delle proprie possibilità, con quello che è il momento finale, cioè la celebrazione  della rivelazione di sé. Quel momento arriva raramente, in ogni caso non arriva al primo tentativo. Attenzione a non scambiare le ceneri di un fuoco che arde senza fiamma, con la fiamma che si alza quando la materia – arroventata dagli esperimenti infiniti – è diventata così pura e tersa da produrre all’improvviso l’autocombustione. Il noviziato non finisce mai o quasi mai. Lo scrittore che aspiri a diventare scrittore non separerà mai abbastanza le aggregazioni del superfluo dal nucleo sempre contaminato. Se la proluvie odierna di romanzi  è testimonianza di una vocazione al romanzo, se la ripetizione infinita degli schemi poetici è prova di una sempre più diffusa vocazione alla lirica, consideriamo il momento attuale non più che propizio ai buoni propositi, ma guardiamoci dall’esaltarne la fecondità. Questa fecondità, questa facilità, questa risposta sempre immediata alle regole comuni sono proprio il contrario della letteratura. La vera letteratura mira al silenzio, cioè all’essenziale. Non equivochiamo:è essenziale anche la testimonianza, la rappresentazione - il romanzo, il poema- mentre può non esserlo l’immaginazione rarefatta e distillata di certa prosa perversa e disossata di triste e non lontana esperienza, mentre non lo è il brivido lirico e umbratile che ha servito soltanto a separare l’uomo dalla propria sorte e condizione. Ma sono certamente superflui la riproduzione che non sappia condensarsi nel simbolo, l’inventario delle voci del mondo il quale sia incapace di congiungere l’accumulo in una sintesi. Il fatto che oggi ci siano troppe esigenze e suggestioni particolari, una infinita ricchezza di indicazioni, prova che queste esigenze e suggestioni e indicazioni sono per lo meno banali ed ovvie. La letteratura è una introduzione alla storia, non il bavardage della cronaca, il bibelot quotidiano, il pschutt della mondanità. L’esercizio giornalistico, in cui tutti gli operatori letterari sono ormai impegnati per adeguarsi alle possibilità di consumo, ha asciugato la prosa ma ha anche rammollito il genio dell’ispirazione. Se non abbiamo male interpretato L’Accademia degli Informi reagisce alla spicciola utilizzazione dell’ingegno, alla sua concezione compiuta dell’opera, all’ottimismo oggi vigente per cui il movimento interiore si arresta soddisfatto davanti all’impegno concreto del libro, senza ombra di dubbi, senza insinuare un minimo spazio al rifiuto. In vista dell’inevitabile grande falò del prodotto di un tal genio a poco prezzo, quest’invito alla riduzione è l’hallali della coscienza letteraria ritrovata nel momento culminante dell’orgia.

MASSIMARIO

Corte d’Assise degli Informi - - Alba de Finis - attrice, contro Maurizio Liverani - convenuto-

Nozione dell’attrice: Decadenza del meretricio

<< Devesi, comunque, considerare attrice colei che partecipi sotto l’altrui guida e protezione, alla esecuzione di un lavoro - sia di lungo che di corto metraggio-, allo scopo di addestrarsi, gradualmente, nella tecnica cinematografica, secondo il principio della  vis grata puellae. Può altresì aver diritto al libero ingresso in case di produzione colei che, abbandonate per la legge Merlin ” quelle scale ove è suono atro di Zoccoli” - Bigongiari-, voglia riscattarsi con una o più pose di qualsiasi tenore davanti alla macchina da ripresa >>.


2

Corte di Cassazione degli Informi

- Ugo Pirro contro Tonino Guerra-

Reati contro la libertà del romanzo. Sciopero. Impedimento del romanzo  con minacce eccetera a danno di romanzieri non scioperanti.

<< Il diritto di sciopero è legittimamente consentito a quei romanzieri  che per motivi di salute pubblica vogliano astenersi dal romanzo; però un tale diritto non costituisce un un obbligo giuridico da imporsi a chi non vuol scioperare. L’azione posta quindi in essere mediante lettere minatorie, minacce e insinuazioni per indurre chi non vuole scioperare a cessare dal proprio romanzo, integra gli estremi del delitto di violenza privata >>.


          3

Sezione dl Lavoro presso Tribunale degli Infrmi - - Sindacato Poeti contro cassa Scrittori-

Retribuzione dello scrittore. Principio dell’equo salario. Fattispecie.

<< Il disposto dell’art.36  della Costituzione  - per cui lo scrittore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro  e in ogni caso sufficiente ad assicurare  a sé e alla propria famiglia una esistenza libera e dignitosa - vale per quei rapporti di lavoro e di impiego che implichino una prestazione continuativa, mentre non può estendersi a quelle specie di attività che abbiano un’indole discontinua, siano svincolate, cioè, da ogni obbligo d’orario - nella specie: una tantum di poeta-


LA POSTA DEL CANCELLIERE

- Volete un ritrattino? Uno schiaffo? Scrivetemi-

  1. Meglio vivere un giorno con Flaiano che cento anni con Sibilla Aleramo
  2. Il miglior modo di vendicarsi di un premio è di contraccambiarlo alla prima occasione.
  3. Il delitto si fiuta, non si scopre


                PROLESSI CONCLUSIVA

Mondo cane, 

è tutta una chicane.



Cronache degli informi

“Il Caffè”, 9, 1959


INSEDIAMENTO e discorso inaugurale del Presidente dell’Accademia, Antonio Delfini: Ogni nostra parola detta o scritta diventa norma di Legge. L’Interprete autorizzato delle Nostre Parole è il Cancelliere accademico Gaio Fratini. Coloro che non avranno risposto, assentendo, alle Nostre Nomine e che dovranno perciò essere fucilati prima dell’espulsione, potranno rivolgere domanda di Grazia al Cancelliere, il quale la potrà inoltrare, a suo libito, al Presidente. Ottenuta la grazia, rimane ferma l’espulsione. L’esecuzione capitale potrà avvenire o sulla persona fisica del condannato -se si troverà nelle nostre mani- o in effige. In quest’ultimo caso l’esecutore potrà essere solo il Presidente. Si prenderà una fotografia del condannato o in mancanza un cartellino segnaletico sul quale Mino Maccari disegnerà un pupazzo in orbace. Il Presidente si impegna di fare un forellino sulla fronte -della fotografia o pupazzo-, tenendo il fucile alla messicana. Scopo dell’acceleramento delle nomine, dell’espulsioni, e delle nomine con espulsione, è quello di arrivare nel più breve tempo possibile ad avere un corpo accademico scelto e dignitoso. Le Nostre speranze, che riteniamo fondate, sono quelle di arrivare, entro il dicembre 1959, al primo Congresso degli Informi, da tenersi possibilmente all’Estero. Gli accademici non dovranno essere per quel giorno meno di trenta. Il Nostro Cancelliere deve provvedere a inoltrare regolare istanza ai Principi di Monaco, all’Imperatore di Bisanzio, Principe Antonio De Curtis, ai Reggenti di San Marino, al Vescovo di Andorra e al Presidente della ormai emancipatissima Sicilia, se Qualcuno di Costoro è disposto a Ospitarci col corpo accademico per una settimana -vitto, alloggio e trasporti- e mettere a Nostra disposizione un Teatro -anche di posa- o una Sala. Sono sospesi da ogni attività nell’Accademia e privati del titolo di accademico degli informi, i signori: Paolo Pavolini – sospeso fino a quando dirà hohahola invece di Coca-Cola -sciacqui per questo i suoi logori c in un regolare corso di Chianti-. Ornella Sobrero – sospesa fino a quando non farà salire nella sua Topolino Noi Presidente in luogo dell’ex-accademico Ungaretti.

Sono nominati accademici, e rappresentanti del Presidente, col titolo di Vicerè: Isa Colombi Guidotti, letterata, per il Ducato di Parma e Piacenza, Renato Bertacchini, critico letterario, per il Ducato di Modena e Reggio.  Sono nominati accaemici: Carlo Bo, critico; Cesare Garboli, studioso; Claudio Varese, critico; Cesare Vivaldi, poeta imperiale; Giorgio Bassani, poeta e narratore, cineasta, giocatore di tennis; G. B. Vicari, critico e automobilista; Velso Mucci, automobilista e poeta; Michelangelo Antonioni, regista e giocatore di tennis; Roberto Rossellini, amatore e regista; Romano Bilenchi, romanziere; Riccardo Bacchelli, poeta - romanziere; Mario Luzi, poeta delle rose; Antonio Russi, studioso dei poeti delle rose; Giannina Angioletti, la poetessa più bella d’Italia; Arianna Fratini, casalinga; Monica Vitti, attrice casalinga; Jeanne Moreau, sorella ideale; Giustino Durano, attore di prosa; S. A. Totò, attore e poeta; Nicola Ciarletta, attore e critico di teatro; Gaio Fratini, poeta e Cancelliere dell’Accademia degli Informi. 

Sono sospesi dall’Accademia i seguenti signori: Italo Cremona -motivazione: perché continua l’estetica del Selvaggio di Mino Maccari nel XXI secolo-; Manlio Cancogni, giornalista -senza motivazione-; Elémire Zolla, scrittore torinese -motivazione: perché si chiama Elémire, nome che non comprendiamo-; Alfredo Mezio, giornalista -motivazione: si versa il caffè addosso-.

Sono nominati accademici e immediatamente espulsi i seguenti: Giancarlo Vigorelli e Rosanna Schiaffino, collaboratori del Tempo illustrato; Alberto Moravia, romanziere; Mario Soldati, tutto; Giacomo Debenedetti, pubblicista; Giacomo Noventa Cà Zorzi, poeta veneziano; Pier Paolo Pasolini, scrittore italo-friulano; Guido Piovene, del Corriere; Barzini Junior, del Corriere; Marino Moretti, poeta contadino; Giancarlo Artoni, avvocato e poeta.

Sono vietati contatti tra l’Accademia e le Province di Parma, Piacenza, Modena e Reggio. I nostri Vicerè Isa Colombi Guidotti e Renato Bertacchini ci renderanno edotti di quanto accade in quelle province.

Gli accademici che vanno a caccia saranno automaticamente espulsi e sottoposti al giudizio di Amerigo Bartoli del Mondo e di Aldo Capitani del C.O.S. -centro olimpico sportivo- di Perugia. Glia accademici devono avere una Religione. Se non ce l’hanno dovranno inventarsela. Gli atei saranno fucilati e poi espulsi. L’Accademia degli Informi è posta sotto la Protezione di Maria Santissima di Montenero. Perciò la città Capitale dell’Accademia è proclamata Livorno. Roma è capitale provvisoria.

Dato in Livorno il 5 Settembre 1959.

f.to  ANTONIO DELFINI

Presidente dell’Accademia, Capitano della Rosa Rossa.

POSTILLE al discours de reception -deliberazioni aneddotiche- da affiggere all’albo del Caffè:

I lavori del Congresso saranno svolti sui seguenti punti:

  1. Quali sono le opere letterarie uscite tra il 1945 e il 1960 che possano essere rammentate senza noia e ribrezzo.
  2. Quali sono le opere letterarie degne di appartenere alla storia della letteratura italiana, uscite nel XX secolo -1919 – 1945-.
  3. Quali sono le opere letterarie uscite nel XIX secolo -1789 – 1918- e che,  iscritte nelle storie letterarie sono diventate inutili e indegne di appartenervi; e quali invece, dimenticate, urge di iscrivere.
  4. Chi è il maggior poeta italiano tra la guerra russo-giapponese -1905- e la guerra di Corea -1950-. Al poeta proclamato -morto o vivente che sia- verrà eretto un monumento a spese di chi ospita il Congresso.
  5. Chi sono le dodici donne italiane più importanti per bellezza, fascino, per ingegno, per arte, per politica, per candore ecc. ecc. esistite tra il 1815 e il 1960. Quattro nomi dovranno essere donne viventi -uno dei quali sotto i trent’anni-.

*Ci riserviamo nel prossimo Foglio di presentare altri punti per i lavori del Congresso.

* E’ dato ordine al Cancelliere di approntare uno schedario coi nomi degli accademici nominati, degli espulsi, e dei nominati espulsi. E di tenere aggiornato l’albo degli accademici.

*Gli espulsi e i nominati-subito-espulsi, possono fare domanda di rientrare o entrare nell’accademia dietro versamento di una somma -minimo lire cento mila- da stabilire presso il Consiglio di Stato.

* L’accademico Mario Tobino è nominato Capo di Stato Maggiore Generale in qualsiasi eventualità bellica.

ANTONIO


                                                             FOGLIO LIVORNESE D’APPENDICE

Accademia degli Informi                                         Il Presidente Generale

L’ACCADEMICO Giambattista Vicari, Presidente del Consiglio di Stato è venuto a renderci omaggio nel Nostro Eremo di Livorno: approvata l’iniziativa del Congresso, ha promesso di mettere a nostra disposizione tutte le forze vive del Caffè.

Anche l’Accademico Paolo Pavolini è venuto a trovarci, e a abbiamo subito concordato sul fatto che le forze pensanti e non pensanti del mondo cattolico e non, si dividono in pelagiani -seguaci di Pelagio- e agostiniani -seguaci di Sant’Agostino-.

Da questo momento L’Accademia degli Informi è da Noi dichiarata agostiniana. 

Tutti quelli che faranno professione di fede pelagiana saranno espulsi. L’Accademico Carlo Bo è nominato Gran Conservatore Agostiniano dell’Accademia degli I.

Il signor Professor Giuseppe de Robertis, da noi nominato accademico e poi espulso, è riammesso in via eccezionale e nominato Nostro Rappresentante nel mondo universitario italiano. E’ nominato con espulsione violenta accademico il prof. Enrico Falqui, critico letterario e assistente  di poesia italiana presso l’Anagrafe. Anche il giornalista Rossetti dell’Espresso segue identica sorte per aver ricordato Bottai in un articolo dedicato alla libera repubblica della Nouvelle Vague che valorizza quanto meno la Donna i suoi molteplici e oscuri appetiti.

Il Presidente Generale d’ora in poi si chiamerà il Prege e il Cancelliere il Canacca.

Vengono altresì iscritti per i lavori del congresso i seguenti argomenti:

1- Se all’uomo è stato possibile indovinare la situazione universale, sarà possibile a qualche altra categoria animale vivente sulla terra indovinare non solo ma debellare la situazione dell’uomo sulla terra? E’ augurabile che una categoria animale costringa l’uomo a esultare in altri mondi? Se sì, come aiutare quella categoria animale a raggiungere il più presto possibile i suoi fini antiumani? 2- La lingua italiana e di conseguenza la sua letteratura, è destinata a finire in un tempo prossimo -precisare con rigore fantascientifico il periodo-, come finì la lingua d’oc e la letteratura provenzale? 3- Come vogliamo che si divida, una volta per tutte, il mondo. In una, in due, o più parti? Dividendosi in due, tra Cap. e Com. -ismi-, quale preferiremmo? E’ augurabile il parasocialismo degli occidentali? 4- Nel caso che si entrasse in possesso del Raggio Universale della Morte -RUM- come lo utilizzeremmo?

Il Prege invita tutto il corpo accademico a rendere omaggio: 1- a un Passerotto Brasiliano che ai primi di luglio 1959 ha ucciso un cacciatore addormentato utilizzando il fucile che costui aveva appeso al ramo d’un albero; 2- a un gatto che nel vicentino ha fatto saltare una casa; 3- a un cervo -oggi purtroppo assassinato da un cacciatore- che all’inizio di settembre ha pugnalato al cuore, con un corno, il contadino Josef Trabert, in un bosco vicino a Hansen in Germania.

Proclamo ad oggi che l’A. degli I. è femminista. Basta coi maschi! Gli uomini e le donne dell’Accademia devono essere femministi. I padri devono essere odiati; anche i padri delle donne devono essere odiati; anche le donne che adorano il padre devono essere odiate, disprezzate, uccise se occorre. I Padri Femministi saranno tollerati. Al Congresso sarà formulato il Dogma del Femminismo Assoluto. Femminismo significa tra l’altro: Grazia, Amore, Pietà. Dichiarazione: Tutti gli invertiti di ambo i sessi, sono da considerarsi di regola -nel mondo occidentale- maschilisti. Inoltre devonsi considerare omosessuali maschilisti d’ambo i sessi. 

Sono nominati accademici: Marise Ferro; Laura Adani; Carlo Laurenzi; Giuseppe Marotta; Lorenzo Vespignani.

Dato in Livorno, 10 settembre 1959

IL PREGE

Fir.to DELFINI



“Il Caffè”, 10, 1959

                                                        Accademia degli Informati

                                                                       -GIA’ DEGLI INFORMI-

ESPULSIONI

Il CANCELLIERE è espulso dall’Accademia. Con ciò egli deve ritenersi decaduto dalla carica di Cancelliere detto il Canacca. Al secolo costui si chiama Gaio Fratini. Motivazione: per aver manipolato gli editi e i proclami del Presidente. Per aver interpolato con sue frasi e sue persone da lui malamente citate i proclami del Presidente. Per aver falsato il pensiero del Presidente.  Per aver lasciato la firma del Prege negli editti così falsati e ridicolizzati. Per aver lasciato credere al pubblico dei lettori del Caffè che il Presidente sarebbe un redattore fallito di una rivista goliardica del 1919. Per aver portato l’Accademia degli Informati al livello di una chimera da Caffè Canova. G. B. Vicari è espulso dall’Accademia. Deve pure ritenersi decaduto dalla carica di Presid. del Cons. di Stato dell’Accademia. Motivazione: Pur essendo a conoscenza della defezione in atto del Cancelliere -che sembra stesse vendendo l’accademia ai pasternacchiani e all’avvocatura del regime d. c.- lo lasciava fare, e si divertiva a veder ridicolizzare -e anche radicalizzare- il Presidente Generale. Tutti gli accademici da me nominati, e quelli anche nominati da Vicari e da Fratini, sono da questo momento espulsi senza motivazione.



COMUNICATO

USANDO dei poteri che mi vennero demandati con la proclamazione pubblicata nel numero di agosto del Caffè, e riconosciuto che il corpo accademico dell’Accademia degli Informati -già degli Informi- si è ridotto alla mia sola persona di Presidente Generale, dichiaro disciolta a tutti gli effetti morali, legali e storici, l’Accademia degli Informati -già degli Informi-. 

dato in Roma, addì 15. ott. 59.

Il PRESIDENTE GENERALE

        ANTONIO DELFINI


STUDIO DELLE VARIANTI E ACCESSIONI

GLI APPLICATI di gruppo C. delegati a raccogliere gli atti dell’Accademia degli Informati -già Informi- e a provvedere alla loro pubblicazione su questo bollettino, hanno diligentemente collezionato i testi originari dei proclami, trasmessi dal Pres. Gen. A. Delfini al Cancellierie; e hanno verificate le interpolazioni effettuate da questi nel passarle alla pubblicazione. Tutto ciò, come sopra risulta è la causa della grave crisi che ha colpito la benemerita istituzione. Ad ogni buon fine, e per la storia, si ritiene opportuno ripubblicare qui appresso vari punti dei proclami originari -da noi finalmente avuti in visione- dal Pres. Generale. Lo studioso, confrontandoli con quelli -interpolati dal Cancelliere- pubblicati sul bollettino del n. scorso di questa rivista, potrà ristabilire l’ordine autentico delle cose.

<>

<< Ornella Sobrero- sospesa fino a quando non riverirà il Presid. dell’Accademia>>. 

<  R. Rossellini, cinematografista; M. Luzi, poeta; R. Bilenchi, romanziere;  R. Bacchelli, poeta e romanziere; Giannina Angioletti, poetessa; Elena Crose; A. Frassineti;  C. Cassola >>. 

<>. 

<  PP. Pasolini, romanziere; M. Moretti, id.; L. Repaci, id.; F. Virdia, critico; E. Montale, poeta; G. Ferrata, critico; C. Coccioli, romanziere; M. Soldati, tutto; G. Debenedetti, pubblicista; G. Noventa Ca’ Zorzi, poeta veneziano; G. Piovene, del “Corriere”.>>,

PUBBLICHIAMO inoltre qui appresso alcuni proclami autentici - e neppure minimamente ritoccati- i quali, pervenuti in ritardo, non furono inclusi nel bollettino pubblicato sul n. scorso di questa rivista, e  che possono servire per la più chiara intelligenza dell'azione già intrapresa - e, purtroppo, per i noti equivoci istituzionali, ora sospesa- dal Magnifico Presidente Generale Antonio Delfini, a cui ci è gradito far pervenire qui l'invocazione corale per una auspicata ripresa della sua preziosa attività di Reggitore Supremo.

<< Sono nominati accademici, e rappresentanti del Presidente, col titolo di viceré, Isa Colombi Guidotti, letterata, per il Ducato di Parma e Piacenza; e R.Bertacchini, critico, per il Ducato di Modena e Reggio. I nostri Viceré possono nominare  accademici appartenenti alle quattro province. Sia costoro che l'accademico A. Bertolucci sono tenuti a munirsi di lasciapassare ogni volta che si recheranno nel territorio dei Ducati. Ogni volta che ne provengono devono consegnare il lasciapassare alla sede provvisoria dell'Accademia in Roma, Via della Croce 67>>.







<< Il nominato-subito-espulso G. Ferrata rientra, in via eccezionale, nell’Accademia,  ed è nominato Federale di Milano >>. 

<>

<< Demando al Preconista la decisione de rinominare o no l’illustre scrittore M.Moretti>>.

<< E’ nominato accademico subito espulso il signor generale Eisenhower, pres. USA>>.

<< Noi Presidente dell'Accademia degli informati vedemmo salire nel cielo il Razzo che andò nella Luna, alle ore 21,45 del 12 settembre 1959. Eravamo insieme a molti cittadini nel viale Italia, alla svolta della tabaccheria, verso i Cantieri Orlando, in Livorno. A prima vista sembrava una stella di prima grandezza, e certi ottimisti vicini a noi dicevano trattarsi della Stella Polare. Soltanto che si accendeva e si spegneva e e scintillava come una lampada votiva lanciata nel cielo. E aveva un movimento che la stella polare nonna, perché poco dopo la contemplammo lentamente acquattarsi nel mare così come fa il Sole. Sapemmo poi che non andava dormire come fa il Sole  tutte le sere ma che prendeva la spinta per salire nella Luna. Tutto questo ci venne confermato al Bar dell'Albergo Palazzo attraverso la radio delle ore 23, 15 del 13 settembre. Molti sono stati gli americani taciturni che vedemmo quella sera all'albergo livornese .>>

<< Tutti quelli che intendessero avversare il femminismo ci scrivano per essere espulsi.>>

<< Se entro 10 giorni gli accademici colpevoli di aver firmato il manifesto pro Pasternak non avranno chiesto perdono in carta semplice accompagnandola da lire 10.000, saranno espulsi chiunque essi siano e qualsiasi valore letterario abbiano le loro opere.>>

<< L’ Accademia fa voti perché il Governo Italiano e i partiti politici e le Camere promuovano immediatamente una Legge d’Urgenza per la socializzazione di tutte le industrie, e la confisca de’ beni a tutti gli agenti di industria.>>

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<< Chiediamo altresì al Governo, Camere ecc. di emanare d’urgenza un provvedimento con il quale vengono arrestati e processati tutti i direttori di rotocalco. Chiediamo ancora che venga stracciato l'Albo dei Giornalisti, o che tutti i Giornalisti vengano cacciati dall’Albo>>.

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<< Motto dell’Accademia: o si fa sul serio o si muore>>.

<< Il maschilismo è l'antitesi dell’arte >>.

<< Il Padre, come è concepito nelle nostre leggi, è da noi risolutamente condannato. Noi chiediamo alla Futura Umanità un padre che sia madre e una madre che sia donna >>.

<< Il Presidente potrà parlare in Noi e in Io >>.

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<< Al Congresso verranno proposte: 1- la fondazione di una Società Nazionale per la raccolta e il disciplinamneto dei Teddy-boys al servizio dell’Accademia degli Informati; 2- sarà questa una buona occasione per i Nostri Espulsi di rientrare nell’accademia per la trafila dei teddy-boys; 3- proclamazione del più grande poeta del mondo dall’origine delle lingue oggi parlate. I candidati personali del Presidente sono: G. Cavalcanti, Garcilaso de la Vega, G De Nerval, Apollinaire. Ogni accademico potrà proporre due candidati. Per la proclamazione, il Presidente Gen. si riserva il diritto di eventualmente annullare la decisione del Congresso>>.

<< Il Cancelliere è autorizzato a chiedere al Governo Svizzero di ospitare il Congresso a Lugano >>.

<< Il nominato- subito - espulso Leonida Repaci viene rinominato in via eccezionale e subito espulso sempre in via eccezionale>>.

      Il Presidente

ANTONIO DELFINI


EMERGENZA

In considerazione del grave turbamento diffuso negli ambienti letterari internazionali a seguito della perentoria decisione di scioglimento dell'Accademia degli Informati già degli Informi -v.s.- col consenso del Presidente Generale dimissionario, un gruppo di superstiti e simpatizzanti è stato convocato in Comitato di Salute Pubblica per un attento esame della situazione determinatasi, e per i provvedimenti d'urgenza -all'ultimo ora abbiamo notizia che i seguenti scrittori siedono in permanenza e tumultuosamente: Antonio Delfini, Michele Parrella, Alberto Arbasino rientrato subitaneamente dagli USA, Attilio Bertolucci come osservatore, Niccolò Gallo come delegato per la distensione, Paolo Pavolini per la riconciliazione  con i settori radicali, G.B. Angioletti per la Camera Internazionale degli Scrittori, Eraldo Miscia, Nelo Risi, Vanni Scheiwiller, la signora Claudette Toulet in rappresentanza degli eredi di Alfred Jarry, Vincenzo Talarico, Anna Maria Ortese, Giuseppe Patroni Griffi, Mario Pomilio, Giorgio Soavi, Morris Bishop e lo scrittore Marino Mazzacurati-.